November 10, 2009

Non sottoscrivo la Carta Etica Digitale (e vi dico il perché)

Al Veneziacamp2009 una associazione ha proposto la Carta Etica Digitale della quale alcuni articoli mi hanno lasciato veramente perplesso:
Art.1 (Opportunità)
A chiunque deve essere universalmente garantita l’opportunità di accedere ad Internet per la diffusione del proprio libero pensiero.
Quindi anche ai terroristi? E Ai truffatori?
Art.6 (Segreto)
Chiunque condivide informazioni in Internet è tenuto a riportare la fonte di provenienza, nel caso la notizia sia frutto di autonoma attività provvede all’accertamento e alla conservazione della fonte che potrà essere resa pubblica solo su richiesta dell’autorità giudiziaria.
E perché mai? Siamo sul web, le notizie corrono più veloci della luce. E poi mica siamo dei giornali…
Art.7 (Anonimato)
Chiunque può ricorrere a sistemi di informazione anonima qualora il Governo del proprio Paese ponga in atto azioni lesive verso i diritti e le libertà fondamentali dell’uomo.
Prima dite di seguire la legge e poi di infrangerla?
Art.9 (Standard)
Chiunque scrive ed esegue un codice o un algoritmo informatico deve operare al fine di favorire l’interoperabilità dei sistemi.
Questo non ha veramente senso, io scrivo di Linux e dovrei preoccuparmi che le mie nozioni e i miei algoritmi funzionino pure su Windows?
Art.10 (Gratuità)
Chiunque produce e diffonde liberamente la propria conoscenza deve essere agevolato secondo il principio di sussidiarietà.
Se uno è bravo e diventa famoso si prende già i soldi dalla pubblicità, le tasse usiamole per qualcosa di più intelligente…
L’idea è anche buona, ma gli articoli sono da rivedere :)

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